domenica 18 maggio 2008

Tre case quasi quattro e la paura della povertà

L'altra sera, durante la passeggiata col cane, ho incontrato un amico con la sua cagnolina. Mentre chicchieravamo amenamente di teatro, si è avvicinato un signore, bipede di un barboncino amico del mio batuffolo. Dopo alcuni commenti sul meteo, la conversazione è caduta sui prezzi della verdura e sul caro-vita. C'è un'affermazione di questo signore che mi ha colpito, dandomi lo spunto per questo post. In poche parole: questo signore possiede tre case quasi quattro, non ha debiti eppure quasi quasi non ce la fa ad arrivare a fine mese. La figlia che studia, le macchine...
Ascoltando queste parole ho percepito insicurezza e paura.

Questo fa riflettere sulla "consapevolezza di abbondanza" e sulla capacità di gestione del denaro.
Certamente, a una persona che riesce col proprio lavoro a creare un patrimonio immobiliare e a non contrarre debiti, bisogna riconoscere un merito. Non è poi detto che il proprio rapporto con il denaro sia tranquillo. Ci sono tanti modi, per spendere i soldi, così come ce ne sono tanti per guadagnarne. A proposito, per i dipendenti, non sono tempi sereni.


E tu? Cosa senti e pensi quando si parla di denaro? Tranquillità, gioia, preoccupazione, gelosia, invidia, vergogna? Se vuoi scrivi la tua esperienza lasciandomi un commento.

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