mercoledì 30 settembre 2009

"Poveri e felici": i suggerimenti di quattro esperti per sopravvivere alla crisi finanziaria mondiale


Alla crisi finanziaria di questi tempi si può sopravvivere. Non lo dico solo io, che potrei pure essere tacciata di mero ottimismo.

In questo articolo pubblicato sulla Stampa, ben quattro esperti dispensano suggerimenti nei loro rispettivi settori di competenza, accomunati dall'intento di fugare ansie ed inquietudini legate al crac finanziario globale.

Carlo Mazzola, economista e presidente del sito per risparmiatori NoRisk, illustra come comportarsi in tempo di bufera finanziaria: se e cosa vendere, ma anche che cosa comprare, mentre Luigi Simonazzi, responsabile economico della Coldiretti di Milano e Lodi, aiuta a fare una spesa alimentare più economica e di alta qualità. Per ridurre gli sprechi nella vita quotidiana in famiglia senza intaccare il tenore di vita, ecco il vademecum di Michele Cavuoti, responsabile Indagini di Altroconsumo, ed infine Paola Vinciguerra, psicologa e presidente di Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico, illustra quali sono le reazioni emotive generate dalla crisi e come si possono vincere.

Prima di lasciarvi alla lettura dell'articolo, è sull'aspetto emotivo che voglio soffermarmi. Secondo la dottoressa Vinciguerra, la crisi economica può essere un'opportunità per migliorare ed esprimere meglio se stessi. Davvero, esiste una ricetta per diventare un 'povero felice', salvando la salute ed evitando depressione e ansia: chi, colpito dal terremoto finanziario è costretto a stringere la cinghia, può sfruttare la nuova condizione per avere una vita più ricca perché fatta di emozioni, di istinti da seguire, di mete emotive da raggiungere.

Io ne ero già convinta, ed è una bella conferma. Un altro discorso sono le disuguaglianze e i casi estremi di povertà, di cui ho parlato in questo post.

Tu cosa ne pensi?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Penso che sarebbe fantastico. Ma se è possibile diventare dei poveri felici, sarebbe anche giusto insegnarlo a chi sta diventando un ricchissimo infelice alle spalle di chi deve stringere la cinghia. Perchè diciamocela tutta, la crisi c'è perchè qualcuno ha veramente troppo, e da qualcun'altro deve pur prendere...che, guardacaso, sono io, cittadino onesto e dipendente, che non puo' evadere le tasse, paga il 46% sul reddito lordo e non ha diritto nemmeno ad un chewing-gum perchè "Non è esente". Allora, che paga a fare?