A me l'Euro piace poco. Sono fra quegli Italiani che mentalmente traduce ancora i prezzi in Lire. La cara vecchia amata lira.
Ci sono i miei ricordi di bambina, e le questioni di merito di carattere economico sono sullo sfondo di questa mia antipatia per la moneta unica europea.
Un ricordo per tutti: il gelato alla frutta che mi comprava il babbo al bar sotto casa: quello piccolo costava 15 lire, quello più grande 30 lire.
Fatto sta che il tempo scorre, e l'Euro compie dieci anni.
Sul Corriere ho letto un articolo dedicato al nuovo libro dell'economista Lorenzo Bini Smaghi, membro dell'Executive Board della Banca centrale europea.
Dice che non è solo colpa dell'euro, se in Italia si assiste ad un'inflazione «classista», "che colpisce più i beni che pesano maggiormente nei panieri delle famiglie meno abbienti". Secondo Bini Smaghi, in dieci anni la perdita relativa di potere d'acquisto della fascia più povera sulla più ricca è stata dell'8%.
Un altro dato che mi ha colpito, è che «solo la metà degli europei ritiene che l'euro sia un vantaggio» e «in Italia la percentuale è più bassa, il 40%, la metà rispetto a dieci anni fa».
Ti invito a leggere l'articolo, e poi a lasciarmi il tuo commento.
Ti piace l'Euro?
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