sabato 15 dicembre 2007

L'altro volto della ricchezza, perché...

Oggi sembra che fare soldi sia facile. Proliferano i siti dedicati al guadagno online: opportunità di business, ebook da divorare in un fiato, guide "definitive" che costano un occhio della testa e che spiegano per filo e per segno come vedersi accreditare su PayPal cifre da capogiro in poche settimane.
Con il dovuto impegno, credo anche io che sia possibile crearsi delle rendite automatiche di entità interessante. E' però necessario essere realisti. E sapere bene da dove si comincia e dove si vuole arrivare. Quali sono le basi di partenza, le capacità e attitudini individuali, le aspettative e le necessità.

In questo blog vorrei trattare "l'altro volto della ricchezza", cercando di dare delle informazioni utili e creando un luogo di incontro per le persone che hanno voglia e bisogno di condividere le proprie esperienze.
Vi troveranno spazio argomenti che riguardano la difficoltà a gestire in maniera oculata le proprie finanze personali, il risparmio, il credito al consumo, l'indebitamento, con l'intenzione di fornire spunti utili per intraprendere un percorso di consapevolezza mirato ad una condizione di abbondanza e di sana gestione del denaro.

Per cominciare, riprendo da Wikipedia la definizione di indebitamento.

L'indebitamento è il corrispettivo del risparmio, in quanto determina un trasferimento di ricchezza dal creditore (che così facendo differisce consumo presente verso consumo futuro) al debitore (che così facendo si impegna a rimborsare il creditore del prestito aggiungendo un interesse concordato). Il prezzo di equilibrio tale che la domanda di debito risulta essere uguale alla domanda di credito è detto tasso o saggio di interesse.

Prima dell'accensione del debito, il debitore e il creditore si accordano sulle modalità di rimborso del capitale e sulla corresponsione degli interessi (pagamento differito). Questo pagamento è di solito quantificato in una somma di denaro in unità di moneta legale, ma in alcuni casi può essere definito in termini di un'altra valuta o di altri beni. I pagamenti possono essere periodici o può essere previsto un unico pagamento complessivo alla scadenza del prestito.

Forme di indebitamento
Esistono numerose forme di indebitamento, tra le quali i normali prestiti, i prestiti sindacati, i prestiti obbligazionari. I debiti, specie se ingenti, possono essere garantiti attraverso un'ipoteca o altra garanzia reale su alcune delle proprietà del debitore, nel qual caso il creditore godrà di diritti reali su tale proprietà nel caso in cui alla scadenza il debitore risulti inadempiente, cioè non ripaghi il debito con gli interessi.

Un prestito è la forma più semplice di indebitamento; dal punto di vista giuridico, consiste in un contratto di mutuo. Nei prestiti commerciali sono previsti interessi, calcolati come percentuale annua sul capitale, da pagare periodicamente o anche solo al momento della restituzione del prestito.

Un prestito sindacato è un prestito che viene accordato a società che intendono indebitarsi più di quanto un singolo prestatore sia disposto a rischiare su un singolo debitore, di solito molti milioni di euro. In tal caso, più banche riunite in un "sindacato" (detto anche pool bancario) si accordano per mettere a disposizione il capitale pro-quota, in modo che ognuna delle banche partecipanti si assume solo una porzione di rischio.

Un prestito obbligazionario consiste nell'emissione di obbligazioni da parte di società o enti pubblici. Le obbligazioni sono titoli di credito che conferiscono al creditore il diritto al rimborso del capitale più gli interessi. Gli interessi possono essere liquidati solo alla scadenza oppure periodicamente durante la vita dell'obbligazione (in tal caso si parla di "cedole"). Le obbligazioni possono essere collocate privatamente oppure sul mercato obbligazionario, e sono considerate investimenti relativamente sicuri in confronto alle azioni.

Indice di indebitamento
L'indice di indebitamento, conosciuto anche col termine anglosassone di "leverage", evidenzia il rapporto esistente fra capitale di terzi e capitale proprio. Consente di verificare il rischio connesso al grado di dipendenza di un'impresa da fonti di finanziamento esterne. Un alto livello di indebitamento rispetto al proprio capitale, tendenzialmente, aumenta il rischio imprenditoriale per effetto di un minor grado di copertura patrimoniale delle potenziali perdite aziendali e di un maggiore peso degli oneri finanziari derivati dall'utilizzo di capitale altrui.

Nessun commento: